giovedì 2 ottobre 2008

2 ottobre- Leggere: la bellezza di ritrovare nelle parole degli altri le tue emozioni...

ieri sera ho letto un libro tutto d'un fiato. Ce l'avevo lì da prima della partenza per le vacanze. Avevo già rinnovato il prestito in biblioteca e oggi avrei dovuto restituirlo.
A volte è così: forse sono troppo concentrata sul mio vissuto per lasciare spazio alle vite e alle emozioni di chi scrive e dei personaggi di un libro, forse sono solo semplicemente troppo stanca. Ma se è vero che di solito divoro i libri, altre volte restano lì mesi e aspettano...
Ieri sera però Tre Uomini di bici di Paolo Rumiz mi guardava dall'alto della pila dei libri da riportare in biblioteca, lasciata sul tavolo del soggiorno per evitare che me ne dimenticassi travolta dalla baraonda mattutina.
E ho iniziato a leggerlo. E l'ho letto tutto, tutto d'un fiato.
Bello. Un racconto di viaggio. Un racconto di viaggio su due ruote.
Ho ritrovato molte delle nostre emozioni, dei nostri pensieri. Quello di Rumiz, Altan e del loro compagno era un viaggio molto diverso. Un viaggio verso Oriente. Verso Istanbul. Anche il ritmo rispetto al nostro viaggio era molto più intenso. Tappe da 140-160 km. Per un totale di 2000 km!
Però ci ho ritrovato tanto del nostro viaggiare. E mi sono ritrovata in queste parole con cui il buon Rumiz fa a posteriori una sorta di bilancio del viaggio:

"Oggi me ne accorgo. Quel viaggio leggero ha ordinato tutte le esperienze precedenti, dando loro un senso nuovo. Dormire ogni notte in un posto diverso mi ha regalato stabilità interiore. Ridurre a due sacche tutte le mie cose è diventato un confort impareggiabile. Andare con lentezza, anzichè caricarmi d'ansia, ha costretto una calma sconosciuta a immigrare in me. Allontanarmi dal mio mondo mi ha conciliato con me stesso, facendomi sentire a casa."

1 commento:

Stefano ha detto...

bello leggere, Ale. il grosso problema è il tempo...che purtroppo manca sempre.
ciauuuuu