sabato 20 dicembre 2008

Regali di Natale...

Quest'anno, disobbedendo al nostro Presidente del Consiglio che ci ha invitato caldamente a fare regali, spendere e contribuire quindi nel nostro piccolo alla ripresa dalla crisi, abbiamo preso una decisione...

Niente girare frenetico e vorticoso per negozi alla ricerca dei regali, pressati dall'ansia, attanagliati dai dubbi sull'utilita del regalo che stiamo per fare e disperati nella consapevolezza del tempo che manca al Natale e della lista dei regali che non accenna a estinguersi...
Niente di tutto questo.

Quest'anno abbiamo deciso di fare da noi i nostri regali: di investire del tempo, risparmiando comunque pensando al tempo sprecato in stress e code.

Abbiamo deciso di maneggiare, tagliare, cuocere, decorare, sporcare, colorare.
Abbiamo deciso di metterci del nostro.

Ecco il frutto del nostro lavoro:





Per i piu grandi marmellate per accompagnare formaggi e carni: di zucca e zenzero, di cipolle bianche e di cipolle rosse, agrodolce con noci...

Per i piu piccoli, magliette disegnate da Irene. Entusiasta all'inizio, piuttosto provata alla sedicesima della serie, orgogliosa ogni volta che qualcuno la apre davanti a lei...


Sono regali semplici, fatti con il cuore oltre che le mani.
Il loro compito e' trasmettere ad amici e parenti affetto e vicinanza, in modo diretto e "partecipato".
Speriamo piacciano. Di certo a noi e' piaciuto farli.











domenica 26 ottobre 2008

25 ottobre - Quando il teatro racconta la guerra....

Da Guernica alle Torri gemelle, dal Kosovo alla Grande Guerra in cui “si stava in trincee che non erano posti da uomini”, dall’Afghanistan al Congo attraverso gli interessi che stanno dietro le guerre, tutte le guerre, e che non sempre sono visibili ai piu’.

Bello, molto bello lo spettacolo che ho visto ieri sera a teatro nell'ambito della Festa del Teatro.
Stupidorisiko, una geografia di guerra.
Uno spettacolo in cui per una volta “ogni riferimento a personaggi realmente esistiti o a fatti realmente accaduti e’ da ritenersi ASSOLUTAMENTE VOLONTARIO”.

Uno spettacolo pieno di numeri e informazioni annientanti. Che pero’ riesce a trattare un tema duro e forte come la guerra anche con il sorriso e comunque in modo brioso. Un solo attore, bravissimo, che passa da un periodo dall’altro della storia e che balza da un punto all’altro del mondo nel disegno del nostro mondo che fa da sfondo al monologo.

Gli episodi emblematici della guerra sono intervallati dai racconti tratti dal diario di un marine in Iraq, tratti dal blog sulla guerra in Iraq piu’ famoso degli Stati Uniti tanto che il Pentagono lo ha fatto chiudere.

Bello lo spettacolo. Assolutamente piacevole la serata (Laura, Ale, grazie della compagnia!). Ottima la cena (Al Molo 13 in via Rubens).

Ce ne fossero di serate cosi’… E stasera vediamo "Nuvole barocche". Speriamo meriti anche questo...

giovedì 2 ottobre 2008

2 ottobre- Leggere: la bellezza di ritrovare nelle parole degli altri le tue emozioni...

ieri sera ho letto un libro tutto d'un fiato. Ce l'avevo lì da prima della partenza per le vacanze. Avevo già rinnovato il prestito in biblioteca e oggi avrei dovuto restituirlo.
A volte è così: forse sono troppo concentrata sul mio vissuto per lasciare spazio alle vite e alle emozioni di chi scrive e dei personaggi di un libro, forse sono solo semplicemente troppo stanca. Ma se è vero che di solito divoro i libri, altre volte restano lì mesi e aspettano...
Ieri sera però Tre Uomini di bici di Paolo Rumiz mi guardava dall'alto della pila dei libri da riportare in biblioteca, lasciata sul tavolo del soggiorno per evitare che me ne dimenticassi travolta dalla baraonda mattutina.
E ho iniziato a leggerlo. E l'ho letto tutto, tutto d'un fiato.
Bello. Un racconto di viaggio. Un racconto di viaggio su due ruote.
Ho ritrovato molte delle nostre emozioni, dei nostri pensieri. Quello di Rumiz, Altan e del loro compagno era un viaggio molto diverso. Un viaggio verso Oriente. Verso Istanbul. Anche il ritmo rispetto al nostro viaggio era molto più intenso. Tappe da 140-160 km. Per un totale di 2000 km!
Però ci ho ritrovato tanto del nostro viaggiare. E mi sono ritrovata in queste parole con cui il buon Rumiz fa a posteriori una sorta di bilancio del viaggio:

"Oggi me ne accorgo. Quel viaggio leggero ha ordinato tutte le esperienze precedenti, dando loro un senso nuovo. Dormire ogni notte in un posto diverso mi ha regalato stabilità interiore. Ridurre a due sacche tutte le mie cose è diventato un confort impareggiabile. Andare con lentezza, anzichè caricarmi d'ansia, ha costretto una calma sconosciuta a immigrare in me. Allontanarmi dal mio mondo mi ha conciliato con me stesso, facendomi sentire a casa."

martedì 26 agosto 2008

10 agosto, giorno 10: ancora Budapest. Treno Budapest-Vienna. Auto Vienna-Milano

Ultimo giorno. Il rientro, ma prima di rimetterci in viaggio ci concediamo ancora qualche ora a Budapest.

Scopriamo che non ci sono piu' posti per le bici sul treno diretto per Vienna (abbiamo chiamato tantissime volte all'ufficio informazioni ma non avevano pensato di dirci che ci potesse essere questo rischio). Ci trovano un'alternativa: cambio a Gyor. Fare su e giu' dai treni con bici, bimbi e annessi e connessi non e' proprio una passeggiata, anche perche' avremo solo un quarto d'ora, ma non abbiamo alternative.

In meno di quattro ore facciamo la strada che abbiamo conquistato chilometro dopo chilometro in una settimana. E' strano. Per alcuni passaggi la ferrovia corre lungo la ciclabile che abbiamo percorso. Riconosciamo dei tratti. Ormai i paesaggi della campagna ungherese, slovacca, austriaca ci sono incredibilmente familiari.

Arrivati. Ancora Vienna. Dalla stazione raggiungiamo (un po' a fatica visto che abbiamo una bici in meno!) il parcheggio. Ritroviamo la nostra macchina. Sono le 5. Ripartiamo. Ci aspettano ancora 1000 km. In auto, questa volta.


E' stata una vacanza eccezionale. Il ritmo lento del viaggio in bicicletta consente di recuperare una nuova dimensione. Un viaggio in bibicletta consente di guardare e non solo di vedere. Consente di cogliere i dettagli, scoprire le piccole cose. Viaggiando in bicicletta sei padrone del tuo tempo. Un viaggio in cui quello che conta è il viaggio stesso e non la destinazione.

Viaggiare in bicicletta con i bambini consente di vivere insieme il viaggio in modo pieno, totale. Ore insieme, vicini. Il più delle volte "a portata di bacio".

A osservare. A indicare. A cantare. A raccontare.

In mezzo alla campagna. Pedalando tra i campi di girasole. Tra i campi di mais.

Ogni giorno una scoperta. Dietro ogni curva poteva esserci una sorpresa, qualcosa di nuovo, di inatteso.

Quanti animali abbiamo visto: cicogne e farfalle, mucche e cavalli, lumache e gattini, anatre e oche. Quanti discorsi abbiamo fatto. Quanti ricordi da portare a casa.

"E le mie gambe han camminato tanto. E la mia faccia ha preso tanto vento. E coi miei occhi ho visto tanta vita. E le mie orecchie tanta ne han sentita. E le mie mani hanno applaudito il mondo..."

Lorenzo Jovanotti - Dove ho visto te.

9 agosto, giorno 9: Szentendre - Budapest in treno. Visita di Budapest in bici

Ci svegliamo sotto la pioggia battente. Avevamo gia' una mezza idea di prendere il treno per coprire i 19 km fino a Budapest ma il tempo impietoso non ci avrebbe dato comunque altra scelta. Raggiungiamo la stazione di Szentendre in bici sotto la pioggia ma siamo felici all'idea che in meno di mezz'ora saremo finalmente a destinazione. Dopo oltre 400 km.





Il treno ci lascia quasi in centro, lungo il Danubio, praticamente di fronte all'imponente Parlamento.

Continua a piovigginare ma lo spettacolo della citta' e' davvero unico.
Troviamo un comodissimo appartamento in pieno centro, lasciamo i bagagli e partiamo alla scoperta di Buda, la citta' vecchia. In bici, naturalmente.




La salita per raggiungere la fortezza e' l'ultimo frammento di fatica che si aggiunge a quanto abbiamo fatto ma la cittadella e' davvero suggestiva, cosi' come la vista della citta' che si gode da lassu'.




Lorenzo si riaddormenta tornando verso Pest. Decidiamo di tornare in appartamento per far riposare un po' i bambini. Lasciamo le bici legate davanti al portone, anche se potremmo portarle su sul balcone. Ma e' solo per un'oretta. Quando riusciamo ce n'e' solo una. Hanno tagliato il cavo, rubato quella di ermis e le hanno slegate entrambe. Probabilmente l'idea del ladro era quella di tornare a brevissimo a prendere anche l'altra. Amarezza, nervosismo, un po' di rabbia. Cavolo, gliel'abbiamo portata dall'Italia, ci abbiamo fatto 400 km per portarla qui... a farcela rubare.



Guardiamo il lato positivo, proviamoci. Meglio ora che a Vienna. Ormai il viaggio in bici volge al termine. E poi Ermis voleva cambiare bici...

Tanto ormai e' successo. Non riusciranno a rovinarci questa vacanza memorabile...

8 agosto, giorno 8: Eszergom - Szentendre. Km percorsi in bici: 31. Km percorsi in treno: 30. Due traversate del Danubio via fiume

Leggendo i diari di viaggio di chi ci aveva preceduto e studiando la guida ci eravamo convinti da tempo che sarebbe stato opportuno limitare solo ad alcuni piccoli tratti l'ultima tappa del viaggio per quanto riguarda le bici. Pare che la strada non sia delle migliori: non ciclabile e neanche strade di campagna ma una statale trafficata. Avevamo deciso che avremmo preso un bel battello da Eszergom con destinazione Szentendre e che poi da li' avremmo raggiunto Budapest in bici.

La realta' si e' rivelata un po' diversa, purtroppo.. Meta' mattinata passa cercando di capire dove parte il battello e quando finalmente individuiamo il posto giusto e dopo aver aspettato per un bel po' scopriamo che in realta' e' operativo solo il sabato e la domenica. Ricorderemo questa mattinata per la maleducazione dell'addetto della societa' dei trasporti su fiume. Un solo ungherese estremamente scortese non puo' ovviamente minare il ricordo di tanti sorrisi e la gentilezza e la disponibilita' che abbiamo incontrato in quei giorni.

Superiamo lo sconforto e cerchiamo di abituarci al nuovo programma: ci aspettano ancora decine di km sulle due ruote. In realta' le cartine della nostra fantastica guida ci fanno scoprire che passando sul fronte slovacco c'e' la ferrovia che puo' farci saltare un bel pezzo. Raggiungiamo il primo punto utile per l'attraversamento del fiume che avviene con una sorta di chiatta che "fa la spola" tra le due sponde, portando auto e persone. Siamo ancora sfortunati e vediamo la barca partire. Ne avremo ancora per un'oretta, in attesa del suo ritorno.




Passiamo il tempo giocando a memory e guardando con un misto di tenerezza e ammirazione due fidanzati francesi che... sono messi peggio di noi! Sulle bici portano non solo i bagagli, con tenda e sacchi a pelo ma anche... una chitarra! Ci hanno fatto sorridere, anche perche' hanno ingannato l'attesa cucinandosi e mangiando un risotto liofilizzato grazie al loro fornellino da campeggio. Mitici!

Passaggio in treno che in mezz'ora ci fa macinare 30 km. Incredibile come tutto, anche le distanze, possano essere relative! Bellissimi i paesaggi. Siamo lungo la famosa Ansa del Danubio e gli scorci sono davvero memorabili.

Ancora un passaggio in barca per attraversare di nuovo il fiume, raggiungendo la Szentendrei Sziget, una verdissima isola al centro del Danubio. Grazie ad un ponte ci evitiamo l'ennesimo passaggio fluviale per tornare sulla terra ferma. Pedaliamo per un bel pezzo ancora lungo il fiume in uno dei passaggi piu' piacevoli. Pedalando pedalando ci imbattiamo nell'ennesima piscina/centro termale. Il richiamo come sempre e' fortissimo. Senza molti tentennamenti decidiamo di abbandonare l'idea di arrivare a Budapest in serata e di fermarci.

Ancora tuffi, scivolate e relax. D'altronde... siamo in vacanza!


Serata piacevole a Szentendre, cittadina davvero carina. Nella piazza principale dove ceniamo c'e' l'opera. Irene e Lorenzo apprezzano, seduti per terra ascoltano un po' rapiti... Incontriamo anche in quest'ultima tappa prima di Budapest una coppia di Milano che abbiamo incontrato praticamente ogni sera. Siamo partiti lo stesso giorno. Ci fermiamo negli stessi posti. In ritmo e' un po'diverso: loro arrivano con calma nel primo pomeriggio e quando noi arriviamo qualche ora dopo si sono gia' riposati, hanno fatto una doccia e stanno per cenare...
Nonostante questo ci dicono che siamo "eroici" e ci fanno i complimenti. Non e' male, detto da chi e' alla sua quinta "ciclovacanza" e si e' girato mezza Europa su due ruote.
In effetti in questo viaggio abbiamo incontrato e ricontrato piu' volte molte coppie di ciclisti e molti gruppi: i due milanesi, un gruppo di svizzeri, un gruppetto di ragazze italiane, molti tedeschi... ma non abbiamo incontato neanche una famiglia con bambini piccoli come i nostri ( in realta' abbiamo incontrato solo un'altra famiglia, con bambini sui 10 anni).

7 agosto, giorno 7: Komarom-Komarno - Esztergom. Km percorsi:61

L'oretta passata alla terme di Komarom e' stata molto piacevole ma davvero troppo breve. Decidiamo di rimandare la partenza e fare una nuova puntata - questa volta un po' piu' lunga - in mattinata, prima di partire. Dobbiamo pero' cercare di ridurre piu' possibile la tappa della giornata.

La guida ci dice che il versante slovacco e' piu' agevole. Decidiamo di riattraversare il Danubio e raggiungere Esztergom tramite la sponda nord. Cosi' non riusciremo a vedere Tata ma un paio d'ore di piscina e la gioia di Irene e Lorenzo quando abbiamo detto loro che saremmo tornati alla piscina che tanto era loro piaciuta compensano ampiamente.

Partiamo.




Passiamo l'ennesimo ponte e raggiungiamo Komarno, che in realta' era un'unica citta' con Komaron prima della prima guerra mondiale e della divisione tra Slovacchia e Ungheria.

Problema operativo ma fondamentale: siamo in Slovacchia e abbiamo solo euro e fiorini ungheresi. Qui non prendono nessuna delle due valute e nella campagna slovacca la carta di credito e' pressoche' ignota.

Per fortuna nell'ennesimo centro termale, a Patince, ci imbattiamo in un lussuoso hotel 4 stelle con annesso ristorante. Qui per fortuna prendono la carta e riusciamo cosi' a pranzare. Il miglior pranzo dell'intera vacanza. Piatti di altissimo livello (due filetti eccezionali, un piatto di pasta per i bambini, contorni vari) con un conto sorprendente: 37 euro.

Ripartiamo. Maciniamo chilometri (o chilimetri, come dice la mia bimba!) lungo il Danubio e finalmente vediamo all'orizzonte la celebre cattedrale di Esztergom. In realta' si tratta quasi di un miraggio: eszergom dista ancora alcuni chilometri e l'effetto ottico e' dovuto all' altezza e all'imponenza della cattaderale. Ma non importa: vedere cosi' a portata di vista il traguardo ci da' nuova energia.



Avremmo cercato volentieri una sistemazione per la notte a Sturovo, la citta' di fronte a Eszergom ma piu' vicina perche' sul fronte slovacco. Niente: non c'e' neanche una stanza libera. Ennesimo, spettacolare ponte sul Danubio e arriviamo ad Eszergom. Qui troviamo dei signori fantastici, di una gentilezza quasi eccessiva e imbarazzante. Non parlano una parola di inglese e continuando a guardare noi, i bambini, le bici con gli zaini e il carrellino ci sorridono e ripetono "super, super".


Qui abbiamo a nostra disposizione un intero appartamento: grandissimo e molto funzionale. Siamo proprio sotto la cattadrale.
Anche oggi ce l'abbiamo fatta.

6 agosto, giorno 6: Gyor - Komarom. Km percorsi:63

Si riparte. L'uscita da Gyor e' a dir poco difficoltosa. La nostra cycleline guide che si e' rivelata utilissima in molti casi qui ci ha proprio incasinato. Un'ora e mezzo per uscire dalla citta'. Abbiamo sbagliato strada varie volte, chiedendo indicazioni a chiunque senza trovare neanche un'anima che parlass inglese. L'incontro piu'bello e' con un vecchietto che ci tiene piu' di un quarto d'ora a parlare (in ungherese) dell'Italia e dei suoi figli che vivono tra Belgio e Francia.

A mezzogiorno siamo praticamente appena partiti. Ed e' una giornata particolarmente calda. Qui ho il primo (e oserei dire unico) momento di vero sconforto dell'intera avventura. Dolori ovunque, una stanchezza improvvisa e devastante, la sensazione di non riuscire a fare piu' neanche una pedalata, il desiderio di materializzarmi improvvisamente a destinazione.

Riparto, ripartiamo.

Per fortuna qualcuno se la dorme...








La tappa vola abbastanza liscia, al contrario delle premesse fosche.

Per le 6 siamo a Komarom. Abbiamo letto che ci sono le terme. E' quello di cui abbiamo bisogno, dopo una giornata cosi'. Cerchiamo un hotel vicinissimo, sperando di riuscire a fare un veloce bagno prima della chiusura. E' tutto pieno, ma dopo aver girato una decina di hotel e pensioni troviamo finalmente posto. Molliamo i bagagli e ci catapultiamo in piscina. L'acqua e' calda.

Irene non si stacca piu' dallo scivolo e Lorenzo e' affascinato dal pagliaccio che spruzza acqua.



Anche questa, nonostante tutto, e' stata una bellissima giornata.

lunedì 25 agosto 2008

5 agosto, giorno 5: rajka, terme di mosonmagyarovar, gyor. km percorsi: 63

Riprendo ora il nostro diario di viaggio. Non più in tempo reale, purtroppo. Ma la tecnologia non ci ha aiutato e il blackberry non ne voleva più sapere di andare su internet...
Eravamo a Rajka, a casa di una simpatica signora che non parlava una parola di inglese e sotto la pioggia. E sotto la pioggia ci siamo svegliati anche il giorno seguente. Abbiamo passato una buona ora a cercare di capire cosa era meglio fare: piove o non piove, prendiamo il treno o proviamo a partire con le bici vedendo cosa succede... Il "dialogo" a gesti con la famiglia che ci "ospitava" si è affinato ulteriormente: siamo riusciti a vedere insieme quali erano le previsioni del tempo, a farci dire gli orari dei treni, ad avere le indicazioni per raggiungere le terme una volta arrivati a mosonmagyarovar..
Gentilissimi. Per 36 euro non abbiamo avuto solo una bella stanza per dormire e una ricca colazione, ma anche consigli, sorrisi, una nuova amica ungherese per Irene (la figlia Gloria di 5 anni) e la sensazione di essere stati "a casa".
Alla fine decidiamo di partire in bici. Piove ma poco. E rischiamo. Per tagliare decidiamo di fare la statale fino a mosonmagyarovar. Sono solo 15 km ma probabilmente è il pezzo di strada peggiore di tutta la vacanza. E in più piove. Per fortuna i bimbi sono nel carrellino, all'asciutto. Arriviamo a mosonmagyarovar e decidiamo di fare una sosta alle terme per vedere come evolve il tempo e decidere se proseguire in bici o prendere poi il treno.



L'acqua caldissima delle terme è proprio quello di cui avevamo bisogno dopo la pedalata sotto la pioggia. La sosta è provvidenziale: non solo per il relax di queste terme (che ci sono piaciute molto, ma allora non sapevamo ancora quante altre ne avremmo incontrate...) ma anche perchè mentre noi ci crogioliamo nell'acqua calda esce fuori un bel sole.
Si riparte. Destinazione Gyor. E' quasi l'una e dobbiamo percorrere più di 40 km. Impegnativo, nelle nostre condizioni.
Nell'ultimo tratto buchiamo anche una ruota del carrellino. Per fortuna che abbiamo dietro il Fast. Provvidenziale. Confesso che gli ultimi km sono stati davvero duri.
Arriviamo a Gyor alle 7 passate. Solita ricerca di un posto per dormire. Dopo un po' di giri troviamo una pensione centrale ed economica. Abbiamo due stanze: in realtà è il sottotetto dell'hotel, il soggiornino tra le due stanze è il pianerottolo e il tutto è un po' vecchiotto ma per una volta non dobbiamo dirmire tutti in un letto e nel complesso la soluzione non è male.
Gyor è davvero carina.

martedì 5 agosto 2008

4 agosto, giorno 4: dall'austria alla slovacchia all'ungheria, hainburg-bratislava-ostrovne lucky-rajka. km percorsi: 50

Anche per la nostra quarta tappa abbiamo pedalato per ben 50 km, ma, vista la nostra tendenza a "divagare" e a un imprevisto temporale che ci ha bloccato a rejka, siamo un po' indietro rispetto alla tabella di marcia. Dopo la partenza da hainburg abbiamo fatto un pezzo molto piacevole tra campi di girasoli e boschetti.


Prima tappa: Bratislava. Davvero carina!


Ritornati sulla nostra ciclabile abbiamo proseguito in compagnia di un numero impressionante di rollers.. La pista a un certo punto si divide: da una parte bici e dall' altra pattinatori. Il sole molto alto e caldo ci ha fatto poi decidere per una sosta pranzo all'ombra..


Steso il telo che ci siamo portati abbiamo iniziato il nostro "pic-nic" sull'erba, per la gioia dei miei bimbi.
Dopo un altro tratto di strada, decidiamo di fare una deviazione per far fare un bagno ai bambini nel lago ostrovne che la gente del posto ci dice essere molto carino.
La strada per raggiungerlo si rivela un sentiero sconnesso senza indicazioni di sorta, ma alla fine arriviamo. Il lago e' molto carino e ci sono molte persone che si fanno il bagno. Noi pero dopo un po di riposo decidiamo provvidenzialmente di ripartire: si e' alzato un vento strano e il cielo si e' scurito.. Ripartiamo e in effetti dopo qualche minuto inizia a piovere: mettiamo i bambini nel carrellino, ci mettiamo i k-way e superiamo il secondo confine della giornata, quello tra slovacchia e ungheria.
Ci fermiamo in un bar di rajka in attesa di capire se il temporale sarebbe finito presto consentendoci di arrivare almeno a dunakiliti o se avremmo dovuto cercare un posto per dormire qui. Visto che lapioggia non smette vado in perlustrazione per il paesino e trovo un affittacamere che mi ispira: I signori in casa non parlano una parola di inglese ma non so come ci capiamo lo stesso: 36 euro per una bella camera con bagno.
Quando ci sistemiamo riusciamo anche a fare conversazione a gesti: le solite cose tra mamme sui figli, ma anche divagazioni sulle macchine fotografiche (abbiamo la stessa ma a loro si e' rotta dopo pochi mesi) e riflessioni filosofico-immobiliari su cosa vuol dire vivere al confine (con gli slovacchi che vengono a comprare le case in ungheria).
Cena in un ristorante consigliato dalla signora che in effetti si e' rivelato molto "alla buona" ma anche particolarmente buono e incredibilmente economico per noi.

lunedì 4 agosto 2008

3 agosto, giorno 3: vienna-hainburg. km percorsi: 56


Partiti! Dopo aver perso un bel po di tempo alla ricerca del park and ride e dopo aver lasciato la macchina e rimontato le bici, siamo finalmente partiti da Vienna.

I primi km sono nel Prater popolato di viennesi che fanno sport o la classica gita della domenica.. Bello! Poi abbiamo fatto qualche km sulla donauinsel (una striscia di terra nel danubio) e siamo poi ripassati dall'altra parte. Qualche km paralleli alla spiaggia dei nudisti viennesi (!) e lasciando vienna possiamo dire che e' davvero iniziato il nostro viaggio in bici.
Dopo sette ore tra pedalate (con non programmata deviazione in un bosco impervio per il nostro assetto che ci ha portato via quasi un'ora per recuperare la retta via) e soste (merenda, pranzo, parco giochi x far giocare irene e lorenzo) siamo finalmente arrivati ad hainburg.
In realta avevamo valutato se tirare ancora per altri 18 km e arrivare a bratislava in modo da avere + tempo x visitare la citta.
Abbiamo poi deciso che un paio d'ore alla piscina di hainburg potevano essere un buon modo x finire la giornata.

Irene e lorenzo si sono divertiti un sacco!


Per dormire abbiamo trovato un albergo carino proprio nella piazza principale e la sera abbiamo cenato con wurstel e immancabile Spietzel alla festa del paese.

sabato 2 agosto 2008

2 agosto, giorno 2: Vienna

Giornata tranquilla. Abbiamo girato un bel po´ iu bici ma anche a piedi: tra Stephansdom e in generale le vie centrali del "passeggio" viennese dal palazzo imperiale al Ring.
Abbiamo passato un bel po' di tempo a Stadtpark, un bel parco dove abbiamo fatto giocare un po´ i bambini.. Li´ ci ha colto un po` di pioggerellina.. ci siamo riparati in una specie di palafitta/casa sull`albero per i bambini nel parco giochi del parco, aspettando che smettesse..

Dopo un altro giro in cui siamo anche andati a salutare il Danubio, in attesa di "conocerlo meglio" nei prossimi giorni siamo tornati verso l´hotel: il cielo non prometteva bene e Lorenzo iniziava a essere stanco. Siamo arrivati giusto in tempo, perche´ ora sta piovendo non poco. (e Lorenzo dorme).. Sono corsa a vedere su internet le previsioni del tempo per domani... domani inizia il nostro viaggio in bici e la pioggia sarebbe davvero un problema. Per fortuna le previsioni danno tempo soleggiato. Speriamo ci becchino.
Domani partiamo. L'idea ottimistica e' di arrivare a Bratislava, ma sarebbe una tappa abbastanza lunga...
Non vedo l`ora...

1 agosto, giorno 1: viaggio + vienna

Finalmente riesco a scrivere. Ieri ho provato varie volte ma dal blackberry non riuscivo a far comparire il tasto nuovo post. Speriamo che da ora in poi funzioni normalmente. Intanto sto usando la postazione internet dell'albergo.

Giorno 1:
partenza da Milano alle 5.50 - arrivo a Vienna alle 16.30 circa. Il viaggio e' stato abbastanza lungo, rallentato un po' da code equamente distribuite tra Italia e Austria. Oltre alla solita tangenziale di mestre, infatti, siamo stati fermi un bel po' per lavori in Austria. La Graz-Vienna come la Salerno-Reggio Calabria!
I bambini per fortuna sono stati bravissimi. Altra nota positiva: i bellissimi paesaggi verdi delle montagne della Carinzia. Ci siamo (positivamente) stupiti nel vedere aree picnic al posto dei nostri tristi autogrill: panchine e tavoli, fontane per bere, prati dove gli austriaci avevano steso i loro teli e mangiavano allegramente... Bello! Non sembrava di essere su un'autostrada, ma in una festa di paese... Peccato che noi non avevamo con noi niente da mangiare e siamo dovuti andare tristemente a cercare uno dei pochissimi "autogrill"...
Scaricati i bagagli in hotel e rimontate le bici, siamo subito partiti per la nostra prima pedalata per la cittä.
Vienna e' proprio come te la immagini: imperiale e imponente, elegante e un po' aristocratica. Ieri pomeriggio e ieri sera ci siamo fatti un bel giro: girare in bicicletta ti consente di spostarti velocemente ma anche di fermarti dove vuoi. Vienna poi e' davvero la cittä ideale per andare in bici: e' piena di piste ciclabili e di gente che si muove in bici, dal businessman in giacca e cravatta, agli studenti, alle mamme con i bambini...
Cena in una birreria tipica viennese consigliata dalla Lonely Planet: la realtä non ha deluso le aspettative create dalla guida dove si parlava della schnitzel (parente stretta della nostra cotoletta alla milanese) piu grande di vienna... Abbiamo faticato a finirne una in quattro!
Intanto, perö stiamo per partire per un bel giro della cittä. In bici, naturalmente.

giovedì 31 luglio 2008

ci sto provando...

A capire se riesco ad aggiornare sto blog con I'll blackberry del marito in modo da poter
raccontare giorno per giorno cosa vivremo..
Ci sto provando e queso post e' una sorta di test. I'll risultato lo scopriro domattina
collegandomi dal pc.
Ci sto provando a preparare tutto con anticipo senza rischiare le partenze con l'ansia
di aver dimenticato qualcosa di rilevante..
Ci sto provando e l'ora ne e' conferma.

Ci abbiamo provato domenica a fare un anticipo di ciclovacanza: 45 km, milano-abbiategrasso
e ritorno con sosta rigenerante alla piscina di vermezzo..
Bello, anche se un po stancante, soprattutto x I'll caldo..

Vado a dormire. Diluvia
.

venerdì 25 luglio 2008

Benvenuta, Carolina!

Stasera, alle 8, e' finalmente venuta al mondo Carolina. La mia "nuova" nipotina.
Finalmente. E non perche' era in ritardo. Anzi, e' nata con due settimane di anticipo.
Finalmente. Perche' e' proprio vero che la gravidanza e' un'attesa: l'attesa di veder compiere davanti ai tuoi occhi il "miracolo della vita", l'attesa di poter stringere finalmente quell'essere che sapevi in una pancia ma che in effetti non avevi mai visto direttamente, l'attesa di poter sentire quell'odore di bimbo. Unico e buonissimo.
Gioia. Commozione. Tenerezza. E' stata una serata piena di emozione.
Benvenuta al mondo, Carolina.
Vedrai: e' un mondo bellissimo, pieno di cose, a volte difficile. Imparerai a conoscerlo, a metterti in gioco. Ti aspettano tante esperienze: non tutte saranno positive ma ognuna di queste ti insegnera' qualcosa. Ma, e questa e' la cosa piu' importante, non sarai mai sola. Noi ci saremo. Io ci saro'.
Benvenuta al mondo, Carolina.

mercoledì 23 luglio 2008

Lungo il bel Danubio blu..

Scrivevo che l'estate è tempo di progetti e di vacanze...
E quest'estate stiamo progettando una vacanza che ci entusiasma.

Andremo da Vienna a Budapest, seguendo il corso del Danubio. E ci andremo in bicicletta, attraversando tre paesi (l'Austria, la Slovacchia e l'Ungheria).

Ci piace l'idea del "viaggiare lento", vivendo ogni istante, godendo di ogni scorcio, conquistando ogni chilometro.

Molti mi dicono che siamo pazzi, anche perchè lo faremo ovviamente con i bambini. Io credo che sarà impegnativo e stancante ma sono altrettanto sicura che sarà un'esperienza bellissima!




venerdì 18 luglio 2008

La nascita del mio blog...

Eccolo. E' nato. Mi piace l'idea di condividere in tempo reale i pensieri e le cose che riempiono la mia vita..
Estate: tempo di vacanze, progetti.. La voglia di fare e condividere tipica di questo periodo mi porta anche, finalmente, a pensare di far nascere il mio blog..
La prima domanda che mi pongo è quando riuscirò a trovare il tempo di alimentarlo, farlo vivere... Vedremo. Mi consola in fatto che alla fine riesco sempre a trovare frammenti di tempo per fare tante cose che in teoria proprio non ci starebbero...
Benvenuto nel world wide web, mio blog. In bocca al lupo!